martedì 31 luglio 2012

Traduzione: The Antlers - Hospice (2009)



1. Prologue
2. Kettering
3. Sylvia
4. Atrophy
5. Bear
6. Thirteen
7. Two
8. Shiva
9. Wake
10. Epilogue 

1. PROLOGO o, Hospice (Prologue or, Hospice)
Prima di iniziare, penso che sia utile dare un po’ di informazioni per contestualizzare il tutto. Quando era più giovane, continuava ad avere incubi. Provava un dolore sforbiciante, le si addormentavano gambe e braccia e per tutti quei dodici anni continuavano ad esserci cose che la facevano innervosire. Quando cadde mentre attraversava quella strada (a sud di Houston, quella che un tempo era terra di Manhattan), quegli incubi caddero dai tetti dei palazzi e la presero per mano.

La portarono in quelle stanze divise da tende scorrevoli e teste di bambino lucide. Uno di loro, quel ragazzino, non era stato così fortunato come lei. (Anni dopo, sarebbe tornato da lei di notte, proprio mentre le sembrava di stare cadendo addormentata. Come poi mi avrebbe spiegato, la faccia di lui era come di fronte alla sua, e lei aveva troppa paura per pronunciare anche solo una parola).

Ora, non farò finta di avere capito, perché non posso capirlo, e so che non lo capirò mai. Ma c’è qualcosa che la rende pungente, e qualcosa che le fa venire voglia di uccidere. L’ha fatta strisciare sotto quella casa e ficcare la testa sotto la stufa… bè, quello che voglio dire con tutto questo è che tutto è collegato in questi incubi complicati che tessiamo.

2. KETTERING* o, Buone maniere da capezzale (Kettering or, Bedside Manner)
Avrei voluto sapere il primo minuto che ci siamo conosciuti l’impagabile debito che avevo nei tuoi confronti. Perché eri stata abusata dalle ossa che ti avevano rifiutata, e mi avevi assunto per bilanciare le cose. Entrare nella tua stanza quando avevi dei tubi nelle braccia, il canto di quegli allarmi-morfina stonati ti tenevano addormentata e ordinata, e non gli credevo quando ti chiamavano 'un tuono da uragano'.

Mentre ti ascoltavo il battito ti suggerii di sorridere. Non parlasti per un po’, stavi congelando. Dicesti che odiavi il mio tono di voce, ti faceva sentire più sola che mai, e allora mi dicesti che sarebbe stato meglio se me ne andassi. Ma qualcosa mi tenne lì, in piedi accanto a quel letto d’ospedale. Avrei dovuto arrendermi, ma invece mi sono preso cura di te. Mi hai reso assonnato e disordinato, e non gli credetti quando mi dissero che non c’era modo di salvarti.

* Nome di un ospedale.

3. SYLVIA o, Tende scorrevoli e teste di bambino lucide (Sylvia or, Sliding Curtains Shining Children's Heads)
“Per favore, che entri il sipario. Dateci un segno per iniziare… lanciati prima tu. Scusa. Non so che cosa ti ho detto, ma hai ricominciato a piangere, e le cose non potrebbero andare peggio. Lasciami fare il mio lavoro. Lasciami fare il mio lavoro.”

“Sylvia, tira fuori la testa dal forno. Ricomincia ad urlare e imprecare, ricordami ancora come tutti ti hanno tradita. Sylvia, tira fuori la testa da sotto le coperte. Lascia che ti provi la febbre, poi puoi tirarmi addosso il termometro se è quello che vuoi, ok?”

“Per favore, ti prego calmati. Stabilizzati, è terrificante. Scusa. Voglio un’alleanza con te, ma ti lanci su piccoli coltelli. Sono affilati solo da un lato. Lasciami fare il mio lavoro. Lasciami fare il mio lavoro.”

* * *

“Sylvia, non capisci quello che sto facendo? Non capisci che ho paura di parlare, e odio la mia voce perché non fa che farti arrabbiare. Sylvia, parlo solo mentre dormi. È in quei momenti che ti dico ogni cosa e immagino che, in qualche modo, riesci a sentirmi.”

4. ATROFIA o, Anelli troppo stretti (Atrophy or, Rings Ill-Fitting)
È da un po’ che vivi nella parte anteriore del mio teschio e mi dai ordini. Mi scrivi regole, rimpicciolisci mappe e ridisegni confini. È da un po’ che ripeto i tuoi discorsi, ma il pubblico non riesce proprio a seguirli. Perché tralascio parole e punteggiatura, e suona abbastanza vuoto. È da un po’ che vivo a letto perché non fai che dirmi di dormire. Ho nascosto la mia voce e il mio viso, e sei tu a decidere quando mangio. Nei tuoi sogni sono un criminale, orribile, non faccio che andare a letto con persone nuove ogni giorno. Quando sei sveglia sono impossibile, non faccio che deluderti costantemente.

Piccole figurine di porcellana, proiettili di vetro che spari al muro. Minacce di castrazione per crimini solo immaginati quando non vedo una tua chiamata. Con il segno dei tuoi denti attorno al mio dito sono legato al tuo capezzale, sono io a cantare la tua elegia. Prenderei volentieri tutti quei proiettili che hai dentro e li metterei dentro di me.

* * *

“Qualcuno mi dica come fermare questa cosa, oh, chiunque lo sappia. Sta urlando, spirando, e ci sono solo io lì accanto a lei. Sto congelando, sono infetto e rigido in quella stanza con lei. Nessuno arriverà finché resterò a letto accanto a lei.”

5. ORSO o, I bambini diventano i loro genitori che diventano i loro bambini (Bear or, Children Become Their Parents Become Their Children)
C’è un orso nel tuo stomaco, un cucciolo che scalcia dentro di te. Fa rumore anche se non ha corde vocali, presto scriveremo la sua fine. Prenderemo tutti gli appuntamenti giusti, nessuno dovrà mai saperlo, e domani compierò ventun anni, scriverò il copione di un altro spettacolo. Giocheremo a sciarada a Chelsea, berremo champagne (anche se tu non potresti), saremo ciechi e stupidi e poi cadremo addormentati. Nessuno dei nostri amici verrà, evitano tutti le nostre chiamate ed è un po’ che va avanti così. Non è uno shock, sembra che non te ne importi niente ma io proprio non riesco a capire come tu faccia.

“Siamo troppo vecchi.”
“Non siamo per niente vecchi.”
“Troppo vecchi e basta.”
“Non siamo per niente vecchi.”

C’è un orso nel tuo stomaco, sono settimane che un cucciolo scalcia dentro di te, e se questo non è tutto un sogno, bè, lo taglieremo da sotto. Non abbiamo paura di scavare caverne, o di trovare cibo da fargli mangiare. Abbiamo paura l’uno dell’altra, e abbiamo paura di quello che significa. Ma prenderemo solo decisioni veloci, non farai altro che tenermi in sala d’attesa, e nel frattempo saprò che siamo fottuti, e che non riusciremo a s-fotterci a breve. Quando torniamo a casa siamo due estranei, più di quanto lo siamo mai stati. Tu resti seduta di fronte alla tv innevata, la tua valigia a terra.

“Siamo troppo vecchi.”
“Non siamo per niente vecchi.”
“Troppo vecchi e basta.”
“Non siamo per niente vecchi.”

6. TREDICI o, Sylvia parla (Thirteen or, Sylvia Speaks)
“Tirami fuori… tirami fuori… non puoi fermare tutto questo? Chiudi la porta e non farli entrare.”

“Scava e tirami fuori… oh, scava e tirami fuori… Non potevi fermare tutto questo? Scava e tirami fuori da sotto casa nostra.”

7. DUE o, L’avrei salvata se avessi potuto (Two or, I Would Have Saved Her If I Could)
Era notte fonda e stavo dormendo da seduto quando un dottore venne a dirmi “È abbastanza.” Mi portò fuori nella hall (avrei potuto giurare che fosse infestata), e mi disse una cosa che non sapevo di voler sentire: Che non potevo fare nulla per salvarti, che il coro avrebbe continuato a cantare e che questa cosa ti avrebbe uccisa. Qualcosa nella mia gola fece tremare le parole che uscirono dalla mia bocca, e qualcosa nei fili fece esplodere le lampadine. C’era vetro nei miei piedi e vetro che cadeva dal soffitto, stava riaprendo le ferite che avevano appena finito di guarire. Aprì uno squarcio nel canyon che scorreva lungo il tuo femore (pensavo fosse splendido, mi ha fatto iniziare a credere). E mentre si apriva sentivo ululati venire dalla tua stanza, ma mi sono nascosto nella hall finché l’uragano non era passato. Quando riapparvi e provai a darti qualcosa per alleviare il dolore ricominciasti ad odiarmi, e non facevi che cantare il tuo ritornello:

Facevi un nuovo sogno, anche se assomigliava più a un incubo. Eri solo una ragazzina, e ti tagliavano i capelli, poi ti infilavano dentro a dei macchinari, arrivavi più vicina alla morte che mai. Ti avrebbero dovuta ascoltare, pensavano che stessi mentendo. Tuo papà è stato uno stronzo, ti ha mandata a puttane, ha costruito gli ingranaggi nella tua testa e ora non fa che oliarli. E quando hai semplicemente smesso di mangiare nessuno ci ha fatto caso. “Quaranta chili!” e tutto questo comporta una ripetizione.

“Dimmi quando pensi che siamo diventati così infelici, indossiamo anelli d’argento e nessuno applaude. Quando ci siamo trasferiti qua assieme eravamo così delusi, dormivamo stonati e i nostri sogni erano disgiunti. Vederti sempre rifiutata mi tormentava, ma non mi importava delle cose che mi tiravi, dei telefoni che evitavo. Non mi importava del tuo additarmi le colpe di ogni tuo errore, non facevo che abbracciarti e tenerti sotto la soglia durante ogni terremoto. Ma tu impacchettavi i tuoi vestiti ogni sera in quel borsone, e provavo a tenerti per le caviglie (che immagine pietosa). Ma dopo più di un anno la smisi di provare a impedirti di uscire da quella porta a passi pesanti per poi tornare, come fai sempre. Bé, nessuno la riparerà per noi, nessuno può farlo. Dici che “nessuno mi ascolterà, e nessuno mi capisce.” E allora non ci sono porte aperte, e non c’è modo di passarci dentro, non ci sono altri testimoni, solo noi due.

Ci sono due persone che vivono in una stanza minuscola, dalle tue due mezze famiglie che ti graffiano e lacerano vengono due versioni della storia (nessuno si preoccupa), due frettolosi anelli d’argento sulle nostre dita, le voci di due persone nel tuo cervello, due persone convinte che la colpa fosse mia, due voci diverse che uscivano dalla tua bocca, e io ho troppo freddo perché me ne freghi qualcosa e sto troppo male per poter urlare.

Facevi un nuovo sogno, anche se assomigliava più a un incubo. Eri solo una ragazzina, e ti tagliavano i capelli, poi ti infilavano in macchinari, arrivavi più vicina alla morte che mai. Ti avrebbero dovuta ascoltare, pensavano che stessi mentendo. Tuo papà è stato uno stronzo, ti ha mandata a puttane, ha costruito gli ingranaggi nella tua testa e ora non fa che oliarli. E quando hai semplicemente smesso di mangiare nessuno ci ha fatto caso. “Quaranta chili!” e tutto questo comporta una ripetizione.

8. SHIVA o, Port-a-Cath* scambiati (Shiva or, Portacaths Switched)
Improvvisamente ogni macchinario si spense contemporaneamente, e i monitor emisero un ultimo beep. Centinaia di migliaia di letti da ospedale, tutti vuoti tranne il mio. Ero steso con i piedi in aria, completamente impossibilitato a muovermi. Il letto aveva una forma sbagliata, maldestra e imponente, era chiaramente fatto per te.

Te ne andasti appena dopo avermi messo a letto, e strappasti quel vecchio braccialetto dal tuo polso. Ma tornasti per vedermi un minuto o anche meno, e mi lasciasti il tuo anello in pugno. I miei capelli iniziarono a crescere, il mio viso divenne il tuo, il mio femore si stava spezzando in due. Era come se delle forbici mi stessero tagliando ed era troppo per poter urlare, e allora iniziai a ridere, a ridere e basta.

Improvvisamente ogni macchinario si spense contemporaneamente, e i monitor emisero un ultimo beep. Centinaia di migliaia di letti da ospedale, tutti vuoti tranne il mio.

* http://it.wikipedia.org/wiki/Port-a-cath

9. VEGLIA o, Far entrare la gente (Wake or, Letting People In)
Con le porte chiuse, le tapparelle abbassate, il mondo rimpicciolisce. Apriamo quelle ante. Ma qualcuno deve spazzare per terra, prendere i suoi vestiti sporchi. Non è il mio lavoro. Ora che tutti sono nemici, il mio cuore affonda. Mettiamo via quegli artigli. Non li biasimo per le loro chiamate alla ribalta perché sono stato io a tirare la corda. Voglio chiamarli e farli uscire di nuovo per l’applauso finale.

L’incrocio tra Spring e Thompson il primo maggio è orribile. Ci nascondevamo in catacombe. Ora dormo accanto a trappole per topi, in un letto fatto da tutti i nostri vestiti, e spero che lei non torni a casa. Era più facile chiudere le porte e staccare i telefoni piuttosto che mostrare la mia pelle, perché la cosa più difficile non è mai pentirsi al posto di qualcun altro, è far entrare la gente.

Bé, puoi entrare, aprire la porta, toglierti le scarpe. Ma potrebbe volerci tutta la notte, per spiegartelo sarei uscito da quelle porte scorrevoli ma la tempistica non sembrava andare mai bene. Quando il tuo elicottero arrivò a provare a tirarmi fuori da lì mi misi la sua corda attorno al collo. E dopo quella volta non ci provasti più con il soccorso aereo – sapevi esattamente cosa aspettarti.

Con la porta chiusa e le tapparelle abbassate siamo morti abbastanza. Non si aprono dall’esterno. E qualcuno deve parlare con i denti dietro la lingua in modo che quel diritto non gli venga mai negato. Non possiamo basarci su fotografie e orari di visita, ma non so proprio da dove iniziare. Voglio buttare giù la porta, se solo tu sei disposta a perdonarmi. Ho le chiavi, sto facendo entrare la gente.

Non aver paura di parlare, non parlare con il dente di qualcun altro, non trattare quando sei debole, non subire abusi affilati. Alcuni pazienti non possono essere salvati, ma è un fardello che non pesa su di te. Non lasciare mai che nessuno ti dica che te lo meriti.

10. EPILOGO o, Sylvia è viva negli incubi (Epilogue or, Sylvia Alive in Nightmares)
In un incubo, cadevo dal soffitto e atterravo sul letto, accanto a te. Stavi dormendo e io urlavo, ti scuotevo per provare a svegliarti. E, proprio come prima, non ti interessava nulla della vita che vivevi quando eri sveglia. I tuoi sogni continuavano a seguire trame, come copioni che scrivevi.

E allora ti davo la schiena finché non eravamo entrambi di nuovo in ospedale. Ma stavolta non eravamo in oncologia, stavamo dormendo in obitorio. Uomini e donne vestiti di azzurro e bianco cantavano attorno a te, in mano pale pesanti a sorreggere terra. Ti seppellivano fino al collo. In quel letto di ospedale, ti seppellivano anche se eri ancora in vita. E io provavo a scavare per tirarti fuori ma tu volevi che anch’io fossi seppellito assieme a te.

Urlavi, e imprecavi, arrabbiata, e mi facevi male, e poi sorridevi, e piangevi, ti scusavi.

Poi mi sono svegliato. Ero nel nostro letto, ma accanto a me non c’era un corpo che respirava. Qualcuno doveva averti portata via mentre ero addormentato. Ma mentre la mia vista si faceva più chiara capivo cos’era successo. Era da un po’ che te n’eri andata, e io non lavoro in ospedale (hanno dovuto mandarmi via).

A volte, quando provo a muovere le braccia, sembrano troppo pesanti. Non riesco a sollevarle. È come se mi avessi seppellito vivo (il mio solo e unico dono prima che te ne andassi). Ma torni da me ogni notte, proprio mentre mi sembra di stare per cadere addormentato. La tua faccia è di fronte alla mia, e ho troppa paura per pronunciare anche solo una parola.

mercoledì 11 luglio 2012

Traduzione: City and Colour - Sometimes (2005)



1. ...Off by Heart
2. Like Knives
3. Hello, I'm in Delaware
4. Save Your Scissors
5. In the Water I Am Beautiful
6. Day Old Hate
7. Sam Malone
8. Comin' Home
9. Casey's Song
10. Sometimes (I Wish)

1. …UN INIZIO DI CUORE (…Off by Heart)
Le stelle sono allineate, ma non per noi.
Scusami se sono l’oceano, e morirò di fame per te.
Riuscirai ad essere sempre coraggiosa?
Condividiamo momenti così fragili.
Sei tutto ciò che ho,
Anche se non hai nulla da dirmi.

2. COME COLTELLI (Like Knives)
Le tue parole sono come coltelli,
Mi spellano e mi pungono l’anima.
Stanotte il tuo corpo brucerà
Anche se il tuo cuore potrebbe restare freddo.

E mi darò ogni colpa,
E mi darò ogni colpa
Per aver creduto in ciò che, speravo, ti avrebbe tenuta al mio fianco.
Mi darò ogni colpa.

Le lenzuola sono macchiate
Dei ricordi del tuo soffice bacio.
Un foglio e una penna con cui ricordarti,
Ecco tutto quello che mi è rimasto.

E mi darò ogni colpa,
E mi darò ogni colpa
Per aver creduto in ciò che, speravo, ti avrebbe tenuta al mio fianco.
Mi darò ogni colpa.

Posso averti?

3. CIAO, SONO IN DELAWARE (Hello, I’m in Delaware)
Ed ecco la mia vita che se ne va,
La guardo passare ad ogni uscita di autostrada.
È passato così tanto tempo.
A volte mi chiedo come potrò essere forte.
Stanotte non dormirò,
Continuerò a guidare su queste strade, linee buie
E, al calare della luna,
Un altro giorno se ne sarà andato, sono solo altri venti.

Ma ti vedrò di nuovo.
Ti vedrò di nuovo, tra molto tempo.

Ed ecco la mia vita che se ne va,
La vedo passare con ogni volo in partenza.
Ed è stato così difficile,
Così tanto tempo, così lontani.
E lei passeggia di notte,
Quanti cuori moriranno stasera?
E le cose saranno cambiate?
Lo scopriremo tra diciassette giorni.

Ma ti vedrò di nuovo.
Ti vedrò di nuovo, tra molto tempo.

Il mio corpo fa male,
Non riesco a cantare,
Nessuno si muove
E non vorrei essere qua stasera.
Ma questa è la mia vita.

E ti vedrò di nuovo.
Ti vedrò di nuovo, tra molto tempo.

4. METTI DA PARTE LE TUE FORBICI (Save Your Scissors)
E allora va avanti,
E io mi asterrò,
E continuerò a correre questa gara infinita.
Forse la prossima volta sarà quella giusta,
E forse la prossima volta toccherà a te.

E allora metti da parte le tue forbici
Per la pelle di qualcun altro.
La mia superficie è così dura…
Non penso che la lama riuscirebbe a penetrarla.
Risparmia le tue forze,
Risparmia il tuo tempo sprecato.
Non voglio in alcun modo che tu resti indietro.
Forza, metti da parte le tue forbici.
Metti da parte le tue forbici.

E allora perché è come se
Ogni volta che mi girassi
Qualcuno si innamora di me?
Non è mai stata la mia sola intenzione
E non ho mai rivendicato di avere brevettato certe invenzioni.

Metti da parte le tue forbici
Per la pelle di qualcun altro.
La mia superficie è così dura…
Non penso che la lama riuscirebbe a penetrarla.
Risparmia le tue forze,
Risparmia il tuo tempo sprecato.
Non voglio in alcun modo che tu resti indietro.
Forza, metti da parte le tue forbici.
Metti da parte le tue forbici.

Stasera devo confessarti una cosa.
Devo confessarti una cosa.
Stasera non mi aspetto niente di meno che la stessa cosa da te.
Stasera, da te.

Forza, metti da parte le tue forbici.
Metti da parte le tue forbici.
Metti da parte le tue forbici.

5. SOTT’ACQUA SONO SPLENDIDO (In the Water I Am Beautiful)
E so che non lo fai per restare lontana da me.
Hai solo bisogno di cambiare aria.
È così strano, le cose sono andate a puttane così velocemente…
Spero solo che questa confusione non duri tanto, perché

Queste parole potrebbero essere troppo poco e troppo tardi,
E ho paura di averti già persa.
Ora tre mesi sono l’eternità, e sarà difficilissimo,
E vorrò solo tenerti tra le braccia.

E quando mi chiedi “Mi ami?”
Dovrei sempre risponderti “Sì, certamente”.
Esito sempre, c’è qualcosa in sospeso.
Proverò con tutto me stesso a dare il meglio di me.

Queste parole potrebbero essere troppo poco e troppo tardi,
E ho paura di averti già persa.
Ora tre mesi sono l’eternità, e sarà difficilissimo,
E vorrò solo tenerti tra le braccia.

6. ODIO DI UN GIORNO FA (Day Old Hate)
Affrontiamo le cose, non hai mai voluto veramente questa storia.
Ma so che è divertente fare finta.
Ora tutto ciò che ho sono sguardi neutri
E minacce vuote, sono tutto ciò che ho.

E allora annegami se puoi,
O potremmo solamente parlare.
E cado, cado, balbetto
Ma ti troverò prima di andarmene.

Continui a parlare di odio di un giorno fa
Anche se il tuo mondo è stato inghiottito dalle fiamme.
E non è fantastico scoprire che non vali niente?
Come ci si sente al sicuro a sentirsi al sicuro.

E allora annegami se puoi,
O potremmo solamente parlare.
E cado, cado, balbetto
Ma ti troverò prima di andarmene.

Le cose che facciamo per restare vivi.
Le cose che facciamo per restare vivi.
Le cose che facciamo per restare vivi.
Le cose che facciamo per mantenerci in vita.

7. SAM MALONE (Sam Malone)
E puoi provare a combattere quanto vuoi
Ma io non ci sarò, non ci sarò quando ti sentirai solo.
Questa nuova stagione porta con sé segni di speranza.
Non puoi andartene ora, non puoi lasciarmi qua solo, ad aspettare.

E so che c’è
Un posto dove posso andare
Dove nessuno sa il mio nome.

E mi ricordo ancora, sai che sento ancora la tua voce
Anche se il tuo silenzio risuona ancora, chiaro, in me.
E pensi che ti chiamerei
Solo per sentire il tuo respiro?
Hai sempre saputo che solo una parola avrebbe asciugato ogni mia lacrima.

E so che c’è
Un posto dove posso andare
Dove nessuno sa il mio nome.

8. TORNANDO A CASA (Comin’ Home)
Sono stato in Georgia,
Ho visto le strade dell’ovest.
Ho guidato lungo la 90, cazzo, ho visto il meglio che l’America ha da offrire.
Ho passato le Rocky Mountains, ho visto Saskatoon.
Ho guidato lungo l’autostrada sperando di poterti rivedere presto.

Perché sto tornando a casa, sto tornando a casa.

Non sono mai stato in Alaska, ma posso dirti una cosa:
Sono stato a Lincoln, Nebraska e sai, non vale un cazzo.
Ho attraversato la Nova Scotia, sono andato da Sydney ad Halifax
Ma non farò mai fotografie perché so che non farò che tornare subito.

Perché sto tornando a casa, sto tornando a casa.

Ho visto un palazzo a Londra, un castello in Galles,
Ma preferirei svegliarmi accanto a te e respirare quel vecchio profumo familiare.
Non avrei mai immaginato che tu potessi lasciarmi, pensavo di essere quello giusto
Ma capisco la tua tristezza. E allora farei meglio a non dire nulla.

Perché sto tornando a casa, sto tornando a casa.

So che stiamo correndo un rischio, ma eri tu a dirmi che la vita lo era.
Ho solo un’ultima domanda. Sarà il mio cuore o il suo?

Sto tornando a casa.

9. LA CANZONE DI CASEY (Casey’s Song)
Sei nei miei pensieri
E hai il mio cuore tra le mani.
Urlo.
Spezzami.
Spezzami.

10. A VOLTE (VORREI) (Sometimes (I Wish))
Se fossi un uomo semplice,
Cammineremmo lo stesso mano nella mano?
E se improvvisamente diventassi cieco
Mi guarderesti comunque negli occhi?
Che cosa succederà quando sarò vecchio?
Quando avrò raccontato ogni mia storia?
Il tuo cuore batterà ancora per me?
O marcerà ad un nuovo ritmo?
Se fossi un uomo semplice.

Se fossi un uomo semplice
Non avrei una casa, non avrei terre.
Saresti lo stesso al mio fianco?
La nostra fiamma brucerebbe lo stesso così forte?

A volte mi chiedo perché
Sono così pieno di queste rime senza fine
Su come mi sento dentro.
Vorrei poter fare la cosa giusta e basta.

Se fossi un uomo semplice
E riuscissi a fartelo capire
Non ci sarebbe motivo di pensarci due volte.
Saresti il mio sole, saresti la mia luce.
Se fossi un uomo semplice.
Se fossi un uomo semplice.

A volte mi chiedo perché
Sono così pieno di queste rime senza fine
Su come mi sento dentro.

Vorrei.
A volte.

domenica 1 luglio 2012

Traduzione: Keaton Henson - Dear... (2011)



1. Prologue
2. You Don't Know How Lucky You Are
3. Charon
4. Oliver Dalston Browning
5. Sarah Minor
6. Small Hands
7. Flesh and Bone
8. Nests
9. Not That You'd Even Notice
10. Party Song

1. PROLOGO (Prologue)

-Strumentale-

2. NON SAI QUANTO SEI FORTUNATO (You Don’t Know How Lucky You Are)
Sa chi sei?
Ride, solo quando si rende conto di ciò che ha?
Sa che non deve parlare di tuo padre?
Capisce quando sei triste?

Non ti piace essere toccata,
Men che meno baciata.

Sa forse dove iniziano le tue labbra?

Sai chi sei?
Ridi, solo quando pensi a quello che non ho?
Sai che ti tremano le labbra quando sei arrabbiata?
Ti accorgi di essere triste?

Non ti piace essere toccata,
Men che meno baciata.

Il suo amore ti fa girare la testa?

3. CARONTE (Charon)
Sembra che
Sia rimasto solo,
E il tempo trascende.

Sembra che le mie parole
Siano come perdite d’acqua,
E gli amici svaniscono.

Ci saranno monete sui miei occhi,
Ci saranno monete sui miei occhi
Per pagare Caronte
Prima che ti lasci avvicinare a mio figlio.

Non mi sento bene.
Oh, non te n’eri accorta
Quando mi hai visto toccarmi il viso?

I miei pensieri sono tristi
E non riesco a crescere
In uno spazio così piccolo.

Ci saranno monete sui miei occhi,
Ci saranno monete sui miei occhi
Per pagare Caronte
Prima che ti lasci avvicinare a mio figlio.

E non sono,
E non sono,
E non sono un Ercole.
Non sono un Ercole.

4. OLIVER DALSTON BROWNING (Oliver Dalston Browning)
Era un capitano dell’industria,
Era un capitano di mare.
Era un uomo cortese,
Le sue mani rugose e screpolate.

Onde di ferro gli s’infrangevano sul viso,
Lo facevano sentire meno solo.

Lei gli era promessa, sua futura sposa,
I suoi occhi così sinceri da farlo piangere.
Lo guardò piangere in ginocchio,
“Caro Ollie, ti prego, lasciami sola.”

Onde di ferro gli s’infrangevano sul viso,
Lo facevano sentire meno solo.

“Ollie”, disse,
“Lasciami sola.”

Lo lasciò, e lui lasciò ogni cosa.

5. SARAH MINOR (Sarah Minor)
So che tra noi due
C’è una sorta di attrito.
So che non sei a tuo agio,
Credimi, lo so.
So che per te è difficile dirmi la verità.
Ma già che ci siamo,
Sarah, ti amo.

Anche se la tua pelle è bianca di lenzuolo
E le tue braccia sono ferite.
I tuoi capelli non poi così puliti,
I tuoi polmoni neri di catrame.
E dio, se ti piace litigare,
Non sai suonare la chitarra.
Ma nonostante tutto, lascia che ti dica
Che ti amo per quella che sei.
Ma nonostante tutto, lascia che ti dica
Che ti amo per quella che sei.

Amore, giovane amore,
Spero che tu stia bene.
Almeno adesso avremo entrambi
Una storia da raccontare.
Giovane amore, è come
Se mi conoscessi meglio di chiunque altro.
E nonostante le vere distanze, saremo sempre vicini.
E nonostante le vere distanze, saremo sempre vicini.

Un tempo Golden Brown era
La nostra colonna sonora.
Passavamo le nostre giornate in coda
Ad aspettare concerti.
E ricordo ancora quel giorno,
Tanto tempo fa.
Avevo camminato sotto la pioggia per te,
Mi avevi detto “torna a casa”.

Amore, giovane amore,
Spero che tu stia bene.
Almeno adesso avremo entrambi
Una storia da raccontare.
Giovane amore, è come
Se mi conoscessi meglio di chiunque altro.
E nonostante le vere distanze, saremo sempre vicini.
E nonostante le vere distanze, saremo sempre vicini.

6. PICCOLE MANI (Small Hands)
Mi manchi già terribilmente,
Mi manca lo spazio tra le tue sopracciglia,
Lì dove fissavo lo sguardo tra frasi imbarazzanti,
Quello spazio che evitavo in un silenzio imbarazzante.

Mi manca il battere dei tuoi denti,
Il nostro fumare nel mio giardino,
Quando il caldo non ci faceva dormire
E il nostro soffice parlare iniziava ad indurirsi.

Mi mancano le tue piccole mani nel mio palmo,
Il fatto che sono brave a creare,
Mi manca il tuo incessante alzarti
E il tuo svegliarti sempre la notte.

E spero,
Spero che la tua vita sia perfetta.
Tu dimentica la mia,
Dimentica la mia.

Mi manca il segno dei tuoi denti nella mia spalla
E il nostro rotolarci di prima mattina,
Mi manca il tuo braccio addormentato sotto di me
E il mio semplice restare lì steso a sbadigliare.

Ti prego, dimenticami cara, avevi ragione,
Sono freddo e chiuso in me,
E anche se mi mancherai, recente amore,
Sono debole e allora mi piego.

Mi distrarrò con la mia musica,
Penserò solo all’arte,
Metterò la mia solitudine in poesia
Se solo riuscirò a pensare ad un inizio.

Metterò puntini sulle mie i con matite per le ciglia,
Chiuderò le palpebre, nasconderò i miei occhi,
Sarò pigro nei miei ideali,
Penserò solo a me stesso.

A me stesso, a me.

E spero,
Spero che la tua vita sia perfetta.
Tu dimentica la mia,
Dimentica la mia.

7. CARNE E OSSA (Flesh and Bone)
Sono solo, sta zitto.
Trovo guerra e trovo pace,
Non trovo né calore né amore in me.

E sono triste, mi sento male,
Questo è amore, è un inferno.
Questa dolce peste che mi insegue.

E il mio corpo è debole,
Sento il mio cuore arrendersi
E ho paura che potrebbe essere davvero così.
E il mio corpo è debole,
Sento i miei polmoni arrendersi
E ho paura che potrebbe essere così
Perché la mia anima ne ha bisogno.

E vedo una guerra sullo schermo,
È sporca e crudele
Ma sono più preoccupato per te.

E sono rude e scontroso,
Non penso, non ho tempo,
Non ho occhi, e allora non ho un punto di vista.

E il mio corpo è debole,
Sento il mio cuore arrendersi
E ho paura che potrebbe essere davvero così.
E il mio corpo è debole,
Sento i miei polmoni arrendersi
E ho paura che potrebbe essere così
Perché la mia anima ne ha bisogno.

E sono qualcosa di più di questo fragile corpo.
Provo dolore, mi vergogno
E vorrei solo che fosse così anche per te.

Sono qualcosa di più di queste ossa.
Sento amore, mi sento solo,
Vorrei solo che tu tornassi a casa.

E il mio corpo è debole,
Sento il mio cuore arrendersi
E ho paura che potrebbe essere davvero così.
E il mio corpo è debole,
Sento i miei polmoni arrendersi
E ho paura che potrebbe essere così
Perché la mia anima ne ha bisogno.

Ho bisogno di te, stesa accanto a me.
Te, stesa accanto a me.

8. NIDI (Nests)
Oh mamma, mi ha spaccato la testa.
Sono passati quattro anni e non è ancora finita.
Oh mamma, ho perso la testa,
Ma te l’avrò detto una dozzina di volte,
Sì, te l’avrò detto una dozzina di volte
Solo oggi, solo oggi, solo oggi.

Mentre andavo verso il mio hotel
Mi sono ritrovato a volerci vivere dentro.
Mentre andavo verso casa mia
Mi sentivo comunque solo, ma sapevo che ti avrei trovata lì.

Oh mamma, non c’è nessun altro,
L’amavo più di quanto amo me stesso.
Oh mamma, non riesco a piangere,
E oh mamma, fammi uscire.
E oh mamma fammi uscire.
Oggi, oggi, oggi.

Mentre andavo verso il mio hotel
Mi sono ritrovato a volerci vivere dentro.
Mentre andavo verso casa mia
Mi sentivo comunque solo, ma sapevo che ti avrei trovata lì.

Oh mamma, mi ha spaccato la testa.
Sono passati quattro anni e non è ancora finita.
Oh mamma, non riesco a piangere.
Mamma, lei è con un altro.
Mamma, lei è con un altro.

9. NON CHE TU TE NE ACCORGERESTI (Not That You’d Even Notice)
Non ci vedrò più finché non sarai tornata.
Non canterò più finché non lo saprai.
E non ci vorrà molto
Prima che tu sappia le mie canzoni.

Allora me ne renderò conto, e tu tornerai.

Non mi muoverò finché non mi amerai.
Non ballerò finché non mi abbraccerai.

E non ci vorrà molto
Prima che tu sappia le mie canzoni.

Allora me ne renderò conto, e tu tornerai.

E non vedrò la luce finché non sarai tornata da me.
E non sentirò il soffio del vento finché non sentirò il rumore della tua serratura.
E non sentirò suoni finché non cadrai sulle ginocchia
Per dirmi “ti prego, non lasciarmi.”

Non respirerò finché non sarai assieme a me,
E il mio cuore non batterà, che il Signore me ne guardi.
E non ci vorrà molto
Prima che tu senta questa canzone.
E allora ti girerai verso di me.

E non vedrò la luce finché non sarai tornata da me.
E non sentirò il soffio del vento finché non sentirò il rumore della tua serratura.
E non sentirò alcun suono finché non cadrai sulle ginocchia
Per dirmi “ti prego, non lasciarmi.”
Per dirmi “ti prego, non lasciarmi.”

E io ti lascerò, Marie,
Con le tue valigie ai tuoi piedi
E il tuo corpo in ginocchio.

Penso che allora saremmo pari, non sei d’accordo?
Penso che allora saremmo pari, non sei d’accordo?
Sì, penso che allora saremmo pari, non sei d’accordo?

10. CANZONE DELLA FESTA (Party Song)
Mi dispiace,
Non posso venire alla tua festa.
Stasera devo bruciare.

Temo
Che ucciderei il tuo ragazzo
Non appena gireresti la schiena.

E così è qua che saresti voluta essere.
È una cazzo di vergogna che tu non ci sia arrivata con me.
Non riesco più a guardarti in faccia,
Ma se ci riuscissi non mi sembrerebbe più la stessa.

Il pensiero delle tue mani
Sul suo petto
Mi prende allo stomaco.

Vedo foto
Di voi due
E mi fa schifo.

Cazzo, ti amo.
Cazzo, ti amo.
Cazzo, ti amo.
Cazzo, ti amo.